E' stata istituita una Commissione Tecnica, attualmente costituita da rappresentanti dell'Università di Sassari e dell'Università di Cagliari, con la partecipazione dei rappresentanti aziendali, che si occupa dei controlli sui prodotti e presso le aziende, verificando il rispetto dei requisiti del Disciplinare di Produzione. Viene affidato ad un marchio il compito di rendere facilmente riconoscibile il Liquore Mirto di Sardegna Tradizionale. Nel 1997 l'Associazione ha ottenuto la registrazione del Marchio "Liquore Mirto di Sardegna Tradizionale - Associazione Produttori" dall'Ufficio Italiano Brevetti e Marchi del Ministero dell'Industria del Commercio e dell'Artigianato.Questo marchio identifica solo le bottiglie certificate dall'Associazione e difende l'immagine di questo originalissimo liquore prodotto nell'isola.Negli anni successivi l'Associazione ha proseguito la propria azione di rafforzamento del concetto della qualità favorendo le aziende aderenti all'Associazione nell'implementazione del Sistema di Autocontrollo HACCP per la prevenzione dei rischi igienico-sanitari e nel conseguimento nel corso del 2000 della Certificazione di Qualità secondo le norme ISO 9000.Queste azioni sono finalizzate al raggiungimento dell'obiettivo che l'Associazione si è posta fin dalla sua costituzione: il riconoscimento del prodotto in sede comunitaria. L'Associazione, grazie al supporto della Confindustria Sardegna e di Federvini, ha sottoposto alla Commissione Europea la richiesta di modifica del Reg. CEE 1576/89 (che stabilisce le regole generali relative alla definizione, alla designazione e alla presentazione delle bevande spiritose e ha il fine di riservare a determinati prodotti l'impiego di denominazioni di natura geografica con lo scopo di garantire l'informazione del consumatore circa la provenienza di un prodotto caratterizzato dalle materie prime impiegate o da particolari procedimenti di elaborazione) per l'inserimento del Liquore di Mirto di Sardegna nella lista delle sostanze spiritose riconosciute a livello comunitario.(La lista, che non viene aggiornata dal 1989, pur prevedendo e definendo le sostanze spiritose di frutta al ginepro non prevede bevande spiritose al mirto).In attesa del riconoscimento comunitario, l'attività dell'Associazione a favore della valorizzazione del prodotto è proseguita e nel corso del 2000 il Liquore Mirto di Sardegna è stato inserito tra i Prodotti Tradizionali riconosciuti dalla normativa nazionale (decreto legislativo 173/98, art. 8, comma 1).L'Associazione ha poi avviato un progetto per la certificazione volontaria del prodotto e nel dicembre del 2004, dopo un'accurata verifica da parte dell'Ente di certificazione indipendente CSQA, l'Associazione ha ottenuto la certificazione di prodotto conforme allo standard DTP 073 - Disciplinare Tecnico per la certificazione per la conformità di prodotto del liquore mirto di Sardegna tradizionale - nel rispetto dei seguenti requisiti: - provenienza delle bacche dal territorio amministrativo della Regione Sardegna; - assenza di aromi e coloranti.L'organismo di certificazione verifica il rispetto del disciplinare tecnico contenente le modalità di gestione dei requisiti soggetti alla certificazione e periodicamente effettua controlli sui parametri fisici e chimici e sul processo di produzione.Le azioni dell'Associazione sono quindi improntate alla tutela e alla valorizzazione del prodotto in linea con gli attuali orientamenti dei consumatori e del mercato in generale che tendono sempre più a privilegiare la qualità dei prodotti favorendo una domanda consistente di prodotti agroalimentari frutto di specifiche tradizioni produttive.